AMARBARÌ

AMARBARÌ è un’avvolgente performance di ombre per viaggiatori di ogni età.

Il pubblico è invitato a varcare la soglia e ad accomodarsi all'interno di un palazzo incantato capace, come un tappeto magico, di spostarsi di luogo in luogo. Le sue finestre si affacciano su fondali marini, su calde città variopinte, su cieli attraversati da mongolfiere dai colori sgargianti, proiezioni di sagome e sculture mobili di legno, fil di ferro e vetro colorato.

“Amar bari” in lingua Bengali significa “casa mia”. È una casa mobile aperta e ospitale, una casa-mondo che afferma il diritto all’esplorazione, alla libera circolazione di tutte le creature sulla Terra, perché il viaggio, la libertà e la conoscenza sono le ricchezze più grandi a cui si possa aspirare.

 

CREDITI

Ideazione, Creazione, performer: Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Canio

Musiche: Posho

Progettazione luci: Matteo Rubagotti

Produzione: UnterWasser

Con il sostegno di: Straligut Teatro, Perieferie Artistiche, Contact Zones, Mariagiulia Colace, Ondadurto Teatro - Centro creazione Arte Antrodoco, Spazio Rossellini.

L’illustrazione nella locandina è di: Mariagiulia Colace

“Ognuno dei piccoli partecipanti potrà vivere quel luogo come una vera e propria casa in cui poter abitare, una casa però senza confini, perché il mondo in cui viviamo non ne dovrebbe possedere alcuno

[…] Un luogo “Amarbarì” che potrà anche ospitare i bambini piccolissimi con la propria mamma per sognare insieme tutti i mondi possibili..”

— Mario Bianchi, EOLO

L’INSTALLAZIONE

Prima di essere uno spettacolo, AMARBARÌ è stata un’installazione site-specific creata per il Romaeuropa Festival 2018.

L’installazione è stata allestita nelle cinque sale passanti del Mattatoio di Testaccio nel Novembre 2018.

 
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